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Gen 23

Dissesto idrogeologico dal Cnr un bilancio pesante

Pubblichiamo da Tekneco (leggi articolo originale)

Arriva dal Cnr la conferma della fragilità del nostro territorio di fronte al rischio idrogeologico. È stato pubblicato, infatti, il “Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni” che riguarda l’anno appena passato.

«Fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2014 si sono avuti, a causa di frane e inondazioni, 33 morti e 46 feriti e oltre 10.000 persone hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro abitazioni. Gli eventi che hanno causato morti, feriti, sfollati e senzatetto hanno colpito 220 comuni in 19 delle 20 regioni italiane. – spiega Paola Salvati dell’Irpi-Cnr – Le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Ovest e in parte del centro. La Liguria risulta la prima: gli eventi meteorici di gennaio, ottobre e novembre, hanno provocato cinque vittime in 34 comuni e 71 località. Seguono il Piemonte, con 48 località colpite e due persone decedute, la Lombardia, con 42 località e sei vittime, l’Emilia-Romagna, con 28 località interessate e un morto, e la Toscana, con 35 località colpite e 5 morti. Il comune più colpito è stato Genova, con oltre 20 località che contano vittime e sfollati, ma il comune con il più alto numero di vittime nel 2014 è stato Refrontolo, in Veneto, con la piena del torrente Lierza a Molinetto della Croda che ha provocato quattro morti e 20 feriti».

Il rapporto contiene anche le mappe e le statistiche circa gli eventi calamitosi con danni alla popolazione nei cinque e nei cinquanta anni precedenti, dai quali si evince che tra il 1964 e il 2013 1.989 persone sono morte per frana (1.291) e per inondazioni (698):  40 l’anno. Mentre per le stesse cause sono 72 i dispersi e 2.561 i feriti. Sempre negli stessi cinquanta anni sono stati 2.031 i comuni con vittime e sfollati: il 25% dei comuni italiani. Tra il 2009 ed il 2013, gli eventi geo-idrologici hanno causato 162 morti (una media di 32 l’anno), 7 dispersi, 331 feriti e oltre 45.000 sfollati e senzatetto.

«I dati raccolti nel 2014 confermano purtroppo quanto siano diffuse le condizioni di rischio per la popolazione e contribuiscono a comprendere come esse aumentino o diminuiscano in funzione dei cambiamenti climatici ma anche di quelli ambientali e sociali», dice il direttore dell’Irpi-Cnr, Fausto Guzzetti.

«Per quanto riguarda il confronto cronologico, i mesi di ottobre e novembre sono stati i peggiori: il secondo, tra Liguria, Piemonte e Lombardia, ha fatto registrare un pesante bilancio di nove morti, due feriti e oltre 3.000 sfollati», prosegue Salvati.

«Il 2009 conta 50 persone decedute, 6 dispersi e 171 feriti, in particolare per le frane superficiali, colate di detrito e inondazioni che si verificarono nel messinese (31 morti, 6 dispersi e 122 feriti) – prosegue Paola Salvati – e presenta un bilancio di 43 morti e 30 feriti, molti dei quali registrati durante l’evento che nelle aree dello Spezzino e della Lunigiana provocò 13 morti, 2 feriti e almeno 900 sfollati, seguito pochi giorni dopo, il 4 novembre, dall’esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e dalla piena dei torrenti Sturla, Scrivia ed Entella che causarono gravissimi danni e sei vittime a Genova. Nel 2010 si sono contati 27 morti e 55 feriti, nel 2012 15 morti e 23 feriti e nel 2013 27 morti, 1 disperso e 52 feriti».

«Questi dati sono stati strutturati e resi pubblici nel tentativo di contribuire a un’efficace informazione ai cittadini e per soddisfare le richieste di notizie da parte di media, amministratori e cittadini – conclude Guzzetti – La conoscenza è una delle migliori armi di difesa e contribuisce a formare una corretta percezione del rischio e ad adottare comportamenti adeguati in caso d’evento».

Tutto il rapporto è visibile sul sito Polaris gestito dall’Irpi-Cnr (www.polaris.irpi.cnr.it) il quale fornisce anche dati, mappe e statistiche aggiornati sugli eventi di frana e inondazione che hanno causato danni diretti alla popolazione, informazioni di sintesi sui maggiori eventi meteo-climatici, descrizioni dei danni registrati e la geo-localizzazione delle località colpite.

NUMERO DI VITTIME PER REGIONE PER FRANA E PER INONDAZIONE DURANTE L’ANNO 2014

Regione

Morti

Dispersi

Feriti

Sfollati

Comuni

Abruzzo

20

2

Basilicata

81

4

Calabria

2

63

3

Campania

1

366

5

Emilia-Romagna

1

1390

27

Friuli

1

1

53

5

Lazio

2

440

12

Liguria

5

6

1256

64

Lombardia

5

1

1226

45

Marche

3

351

8

Molise

8

1

Piemonte

2

5

1092

41

Puglia

2

156

5

Sardegna

Sicilia

3

1

105

6

Toscana

5

2

2003

34

Trentino

1

4

57

10

Umbria

3

1

Valle d’Aosta

83

2

Veneto

5

21

1232

15

 

NUMERO DI VITTIME PER REGIONE PER FRANA E PER INONDAZIONE NEL PERIODO 2009 – 2013

Regione

Morti

Dispersi

Feriti

Sfollati

Comuni

Abruzzo

1

3862

14

Basilicata

3

1

113

10

Calabria

5

10

3339

41

Campania

4

21

2308

46

Emilia-Romagna

2

700

34

Friuli-Venezia Giulia

1

73

9

Lazio

7

8

80

20

Liguria

19

18

2711

72

Lombardia

4

22

669

57

Marche

3

240

22

Molise

1

98

8

Piemonte

2

3

5060

12

Puglia

7

3

482

9

Sardegna

20

1

9

1985

23

Sicilia

43

6

151

4421

56

Toscana

15

14

5087

117

Trentino-Alto Adige

17

32

530

21

Umbria

1

23

488

22

Valle d’Aosta

1

3

141

6

Veneto

7

12

12778

84

 

NUMERO DI VITTIME PER REGIONE PER FRANA E PER INONDAZIONE NEL PERIODO 1964-2013

Regione

Morti

Dispersi

Feriti

Sfollati

Comuni

Abruzzo

13

3

5052

78

Basilicata

27

54

4878

73

Calabria

66

1

226

17687

200

Campania

314

2

431

36239

277

Emilia-Romagna

63

81

9826

121

Friuli-Venezia Giulia

39

3

29

41229

88

Lazio

47

99

10414

163

Liguria

120

9

62

10377

201

Lombardia

147

3

141

69231

426

Marche

16

1

16

7908

74

Molise

1

4

2779

25

Piemonte

251

17

176

27495

448

Puglia

39

3

78

4268

66

Sardegna

54

3

49

12817

142

Sicilia

156

13

328

38785

213

Toscana

134

15

459

67191

373

Trentino-Alto Adige

379

2

239

9633

265

Umbria

26

31

1608

87

Valle d’Aosta

30

27

5945

42

Veneto

67

28

45070

255

 

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