Riceviamo e pubblichiamo dal referente del Comitato 11 Giugno – Sala Baganza, Nicola Luberto, la lettera di indignazione relativa ai fatti tragici di lunedì 13 ottobre che hanno messo ancora una volta il parmense in pericolo.
Paura e indifferenza
La storia e la memoria collettiva non insegnano nulla ai nostri politici ed amministratori locali.
Nonostante sulla stampa e sui mezzi di comunicazione si segnalava uno stato di allerta meteorologico sul nostro territorio, lunedì 13 ottobre 2014 nessuno si è preso la briga di dare un segnale preventivo di possibile pericolo.
Continuiamo a chiedere a cosa serve il tanto sbandierato e aggiornato Piano Comunale di Protezione Civile dove è previsto, in caso di allerta e di pericolo, di avvisare immediatamente i cittadini che vivono nelle aree soggette a possibili allagamenti.
Ricordiamo che è meglio un falso allarme che il nulla.
La mente e la paura sono corse subito a quel tragico sabato 11 giugno 2011, quando siamo stati sommersi da acqua e fango per lo straripamento del Rio delle Ginestre che, è bene ricordarlo a tutti, aveva provocato ingenti danni economici alle abitazioni private, macchine sommerse e poi buttate via e purtroppo la morte di Agostino Galeotti. E beffa delle beffe ancora oggi non abbiamo visto assolutamente un solo centesimo di rimborsi.
I segnali c’erano tutti perché dal primo pomeriggio l’ingrossamento e la piena del torrente Baganza ha cominciato a rompere gli argini in prossimità del campo da baseball, notizie non rassicuranti arrivavano da San Vitale, Marzolara e dalla sponda nel comune di Felino con i campi allagati e alcuni stabilimenti di prosciutti evacuati.
Autonomamente i cittadini si sono mobilitati attraverso un passaparola, cominciando a portare le macchine in piazza e i beni più importanti delle abitazioni nei piani superiori.
Ma è come ululare al vento
Tanto i nostri amministratori con la loro arroganza hanno la consapevolezza di essere impuniti e scaricheranno come sempre la colpa ad altri soggetti ed alla mancanza di soldi.
Quando ci liberemo definitivamente di questi incapaci tireremo un sospiro di sollievo, anche se i danni
li continuano a fare.
Dopo più di tre anni dall’alluvione, constatiamo che continua lo stato di degrado del territorio.
La zona del torrente Scodogna è nelle medesime condizioni del 2011, se non peggio e stiamo ancora aspettando che un progetto per la mitigazione dei rischi veda la luce del sole anche se si continua a sbandierare e parlare di 400 mila euro disponibili ( forse vedremo la realizzazione di un qualche manufatto alle calende greche!).
Non sono stati utilizzati ancora i soldi messi a disposizioni dal Consorzio di Bonifica con il progetto di Difesa Attiva, che possono in parte mitigare i pericoli attraverso la pulizia dei fossi e dei canali.
Abusando della pazienza, dello sconforto e dell’indifferenza dei cittadini, si continua a perpetrare impunemente il non fare quelle piccole cose operative che sono scritte a chiare lettere nel Piano Comunale di Protezione Civile, PREVISIONE , PREVENZIONE E INFORMAZIONE, che potrebbero dare un minimo di tranquillità a chi ha già vissuto momenti di panico.
Con questi amministratori, che danno più importanza alle passerelle delle varie sagre paesane, siamo certi
che continueremo ad essere considerati cittadini di serie b.
Nicola Luberto
Coordinatore del “COMITATO 11 GIUGNO”
Sala Baganza (Parma)
mail: comitatosala@gmail.com
pec: comitatosala@pec.it
1 ping