Pubblichiamo da Gazzetta di Parma (leggi articolo originale)
“Se dovessimo sommare le somme promesse in questi giorni di campagna elettorale gli alluvionati diventerebbero immediatamenta ricchi sfondati”. E’ l’amara ironia che accompagna la mail diffusa questa mattina dal “COMITATO 11 GIUGNO” di Sala Baganza, in tema di alluvioni e dissesto iderogeologico. Ecco il testo:
Notiamo, con vivo interesse come in questi giorni i nostri amministratori locali, provinciali e regionali siano diventati ipersensibili alle tematiche del dissesto idrogeologico, dei disastri ambientali, della prevenzione, dell’informazione ai cittadini in caso di allerta.
Ascoltiamo le promesse di realizzazione della cassa di espansione sul Torrente Baganza (come panacea i tutti i mali), del completamento della tangenziale pedemontana e sull’arrivo di vagonate di soldi per la messa in sicurezza del territorio.
Sarà l’effetto della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale, chissà ?
Prendiamo atto però che nessuno di questi signori si è degnato di chiedere scusa ai cittadini di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo che, dopo 3 anni dall’alluvione che ha colpito il nostro territorio con milioni di euro di danni e la morte di Agostino Galeotti, non hanno ancora visto un centesimo. Le speranze dei cittadini sono legate, non ai comizi pre-elettorali ma alle 2 risoluzioni che, dietro nostra spinta, sono state approvate a Luglio 2014 dall’ Assemblea Legislativa del Consiglio Regionale e che impegnano la Giunta a trovare risorse per risarcire gli alluvionati.
Quello di cui possiamo tener conto non sono le parole e le promesse ma solo dei fatti.
Dopo l’alluvione dell’11 Giugno 2011, nel nostro territorio non abbiamo assistito ad un impegno attivo per la cura del bene comune e per la salvaguardia dei cittadini.
Non è stata attivata neppure una manutenzione ordinaria fatta di piccoli interventi come la pulizia dei canali , dei fossi scolmatori, dei corsi d’acqua.
Non si è ancora fatta una campagna informativa preventiva e capillare alla popolazione, non si è ancora provveduto all’affissione della segnaletica dei posti di ricovero sicuri, non si è ancora predisposto un sistema di allertamento che possa mettere i cittadini nella condizione di prepararsi nell’eventualità di nuove esondazioni.
Non si è ancora compreso cosa è e cosa contiene il Piano di Protezione Civile Comunale !
Eppure sono stati spesi soldi pubblici per la stesura del Piano Comunale di Protezione Civile che prevede esattamente tutto quello che c’è da fare prima, durante e dopo un evento calamitoso ma che purtroppo dorme in un qualche cassetto e che, vista l’insensibilità degli amministratori, chi come noi ha provato autonomamente a diffonderlo si è ritrovato con una bella diffida e l’accusa di aver creato confusione.
Consideriamo indegne di un paese civile l’incapacità di impostare politiche di prevenzione e di tutela della sicurezza dei cittadini.
Non staremo alla finestra a guardare che passi la piena, come ci è stato consigliato ma, anche dopo che sarà finito il clamore elettorale, continueremo a denunciare l’immobilismo politico che ha determinato nel nostro territorio e nel panorama nazionale un nuovo soggetto: gli “alluvionati di serie b”.
La certezza, la trasparenza e l’equità delle risposte a chi è stato colpito dai disastri ambientali, fanno la qualità della democrazia.
Commenti recenti