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Dic 11

Parma. Ordine dei geologi sui temi del dissesto idrogeologico. Intervento del coordinatore nazionale Nicola Luberto

Parma 11 dicembre 2014

All’indomani dell’alluvione del 13 novembre 2014 a Parma, l’ordine dei geologi hanno tenuto un incontro pubblico con i cittadini, le Istituzioni e i rappresentanti del territorio sul tema del dissesto idrogeologico.

Chi ci scrive è Nicola Luberto, coordinatore del Comitato 11 Giugno di Sala Baganza nonchè coordinatore nazionale della rete/ movimento MaiPiù.

Interessante giornata di studio e di conoscenza sulle problematiche del dissesto idrogeologico esistente nella Provincia di Parma e in generale sullo stato del territorio nazionale.
L’incontro ha visto la partecipazione di esperti qualificati appartenenti all’ordine nazionale geologi, professori universitari, dirigenti preposti alla tutela e alla salvaguardia del territorio, l’assessore regionale Paola Gazzolo commissario straordinario agli eventi alluvionali, politici locali, scuole e rappresentanti dell’associazionismo ambientale.
L’incontro si è articolato sia sulla lettura della situazione generale dei cambiamenti climatici e di come questi vadano ad incidere sugli eventi disastrosi che si susseguono nel panorama nazionale e regionale. Ci si è poi soffermati, ineviltabilmente, sull’alluvione del 13 ottobre scorso a Parma e provincia.
Dall’incontro è emerso che la Provincia di Parma e la Regione Emilia Romagna, risultano essere in Italia, tra le zone a più alto rischio idrogeologico, con un numero di frane tra le più significative in Europa a causa della sua conformazione morfologica, raggiungendo il triste primato in cementificazione del suolo, urbanizzazioni selvagge ai limiti del possibile.
Durissima la presa di posizione dell’ordine nazionale dei geologi in materia di consumo del suolo, che ha messo in evidenza le contraddizioni politiche che emergono dalle azioni di governo: da una parte lo sbandierato sblocco dei fondi per la messa in sicurezza del territorio, dall’altra la volontà di continuare a riproporre grandi opere, da tutti ritenute, tranne che dai politici, dannose e nocive per lo stato del dissesto idrogeologico.
E’ stato, quindi, con fermezza messo in evidenza l’importanza della prevenzione capillare dei reticoli fluviali, a partire dalla conoscenza delle criticità esistenti da monte a valle, l’importanza di un cambiamento culturale su queste tematiche, mettendo al centro il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini. Investire sulla cultura preventiva con informazione capillare alle popolazioni che vivono in zone a rischio.
Da parte dei rappresentanti locali e Regionali dell’ordine dei geologi è stato manifestato interesse particolare verso il nostro movimento MaiPiù, mostrando piena disponibilità di collaborazione e curiosità di conoscenza su come vogliamo muoverci in merito alle tematiche affrontate. Da qui, quindi, l’invito da parte mia a partecipare e intervenire nel dibattito per portare la voce dimenticata di chi subisce danni dalle esondazioni.

In merito è stata manifestata la loro disponibilità a qualsiasi forma di collaborazione come esperti di settore, con scambio di conoscenze per appoggiare il nostro sforzo di rappresentare le istanze dei danneggiati.

Nicola Luberto

Segue il documento che riporta l’intervento di Nicola Luberto durante l’incontro tenutosi a Parma

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