Pubblichiamo da Gazzetta della Spezia (leggi articolo originale)
Erano oltre 20 i comitati nazionali degli alluvionati presenti a roma lo scorso week end presso il municipio V per la discussione finale e la sottoscrizione dello statuto.
Un grande fiume in piena che per oltre 8 ore si e’ confrontato sul tema del dissesto idrogeologico condividendo esperienze e sofferenze. “E’ stata un’esperienza davvero costruttiva di dialogo e di incontro di realtà che seppur diverse hanno uno stesso comune denominatore, ovvero la mal gestione del territorio che ha portato alle alluvioni ed alle conseguenti vittime”, commenta Luca Ghirlanda, portavoce del Popolo degli alluvionati Val Di Magra. “Dalla val di Magra c’eravamo tutti, – prosegue – da Aulla a senato di Lerici, Sarzana, San Genisio, Romito. C’erano anche Massa e Carrara. Abbiamo discusso anche animatamente sui temi che ci fanno vivere ogni inverno nel terrore ma alla fine abbiamo rotto gli argini e ci siamo trovati sotto una unica voce nazionale: il movimento MaiPiù, che avrà lo scopo proprio di rompere gli argini della politica e di entrare nelle sedi istituzionali ad urlare la nostra condizione.
Nel corso del congresso costitutivo sono stati nominati tre coordinatori nazionali del movimento ovvero Gianni Fabbris, rappresentante del Comitato delle terre joniche, Nicola Luberto, comitato di Sala baganza e Luca Ghirlanda rappresentante del Popolo degli alluvionati val di Magra. Verranno organizzate all’interno del movimento nel prossimo mese dei tavoli di lavoro, uno rivolto alla parte legislativa e normativa al fine di verificare nel dettaglio le legislazioni vigenti e le norme delle singole regIoni, ci sara’ poi un tavolo dedicato alla comunicazione che avra’ il compito di far traghettare il messaggio degli alluvionati ed infine un tavolo di lavoro sulle attivita’ del movimento che si occupera’ di organizzare le tappe della lotta degli alluvionati.
Il giorno successivo, una rappresentanza del movimento appena costituitosi, capitanata da Gianni Fabbris, si e’ recata in Senato con badili, stivali, sacchetti di fango e di sabbia e pale: i simboli del disagio perenne degli alluvionati. Proprio in Senato è stata organizzata una conferenza stampa nazionale ripresa da tutte le tv nazionali. “Siamo venuti qui dentro al Senato – ha detto Gianni Fabbris – per gridare il nostro disagio e per dire alla politica: ecco ci siamo costituiti e adesso non potete piu’ far finta di niente. Abbiamo rotto gli argini e invaderemo le vostre sedi istituzionali pretendo risposte e leggi che tutelino i nostri interessi e le nostre famiglie dalla mal gestione dei decenni scorsi. Insomma dalla due giorni romana e’ uscita una vera e propria dichiarazione di guerra ed è già annunciata una mega manifestazione a Roma con l’obbiettivo di portare 500.000 persone in piazza”.
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