Pubblichiamo da Agi (leggi articolo originale)
Il giudice Adriana Petri, che presiede il processo per l’alluvione che il 4 novembre 2011 fece sei vittime a Genova, tra cui due bambine e una ragazza diciannovenne, Serena Costa, ha acquisito il carteggio che il padre di quest’ultima, Marco Costa: le lettere, tra l’uomo e le istituzioni genovesi, dimostrerebbero come il pericolo dell’alluvione sia stato sottovalutato. Il giudice monocratico Petri ha acquisito anche le lettere mandate dal Comune alla Provincia per sottolineare eventuali rischi per gli alunni: tuttavia quelle lettere furono spedite solo la sera precedente i tragici fatti e a indirizzi sbagliati. E’ stata poi messa agli atti del processo una lettera dell’Ufficio scuole del comune secondo cui gli istituti genovesi nelle aree a rischio non furono mai contattati direttamente per metterli a conoscenza dei rischi. Il giudice Petri ha infine accolto un documento della Asl secondo cui nell’istituto scolastico frequentato da Danilo Costa, il fratello minore di Serena, non veniva contemplato l’evento alluvione nel loro piano di sicurezza.
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