Pubblichiamo da Città de La Spezia (leggi articolo originale)
Lunigiana – Sono undici gli imputati per disastro colposo e omicidio, a seguito dell’inchiesta sull’alluvione di Aulla, del 25 ottobre 2011, in cui morirono Enrica Pavoletti, 78 anni, trascinata con la sua auto dalla piena del Magra, e Claudio Pozzi, 60 anni, annegato all’interno del suo garage.
Ieri pomeriggio il gup Antonia Alacri del Tribunale di Massa ha preso questa decisione dopo cinque ore di udienza preliminare e due ore di camera di consiglio.
Il rinvio a giudizio riguarda il senatore ed ex sindaco di Aulla, Lucio Barani, i dirigenti della Provincia di Massa-Carrara Giovanni Menna, Gianluca Barbieri e Stefano Michela (indagato anche per il crollo dell’argine del Carrione lo scorso 5 novembre a Carrara), Roberto Simoncini, sindaco aullese nei giorni dell’alluvione e il vicesindaco Gildo Bertoncini, Giovanni Chiodetti, ex assessore comunale alla Protezione civile e i dirigenti del Comune Franco Testa, Giuseppe Lazzerini, Mauro Marcelli e Ivano Pepe. Stralciata la posizione dell’ex presidente della Provincia, Osvaldo Angeli.
Le indagini ruotano intorno a tre elementi: la cassa di espansione di Chiesaccia che secondo la procura “invece di contenere l’acqua uscita dal fiume Magra, la scaricò con forza inaudita su Aulla”, la mancata comunicazione dello stato di allerta alla popolazione e l’ampliamento dell’urbanizzazione di Aulla, avvenuto a partire dagli anni Novanta, anche nell’alveo naturale del Magra.
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