TAV (TUTTI INSIEME VINCIAMO)!
Come Cittadini per la memoria del Vajont siamo stati tra i fondatori di questo movimento. Abbiamo contribuito alla stesura del documento che sarà presentato a Roma il 30 novembre. Crediamo sia importante che voi tutti lo firmiate e soprattutto lo facciate girare.
Qual è lo scopo: creare un’unione tra movimenti presenti sul territorio che stiano vivendo la dura realtà del “dopo” proprio perché non si è voluto affrontare il “prima”.
Il Vajont non ha insegnato niente, se non ai poteri che l’hanno causato. Il Vajont è stato un test che ha dimostrato che si possono impunemente compiere stragi senza che la legge riesca a fare giustizia. Il Vajont ha insegnato che le tragedie servono per far arrivare un sacco di soldi nelle mani degli stessi poteri che le hanno provocate. Il Vajont insegna che la stampa ha una funzione essenziale per distogliere l’attenzione dai problemi concreti limitandosi ad inseguire la logica del sensazionalismo che non accompagna mai le vittime, ma si ciba del suo dolore.
Il Vajont insegna che la giustizia la pretendono le vittime, ma le leggi le fanno gli uomini che spesso non hanno nessun interesse a perseguire come priorità la giustizia stessa.
Il Vajont insegna che è difficile mettere a nudo le responsabilità e risalire ai responsabili perché si rimbalza sui muri di gomma.
Il vajont insegna che le parole sono pericolose perché declassano i reati scomodi e fanno diventare incuria o negligenze degli eccidi prevedibili ed evitabili che per questo diventano premeditati.
Ricordiamo: siamo tutti potenziali vittime. E’ meglio capirlo subito che piangere dopo. E’ meglio mettersi al fianco di chi è già stato colpito che lasciarlo solo a lottare perché certe cose non succedano anche a noi domani.
E per chi ancora non è convinto: i soldi per le ricostruzioni sono 10/100 volte maggiori di quelli che si è potrebbero spendere con la prevenzione. Sono soldi nostri che spesso finiscono nelle tasche sbagliate perché la corruzione, le mafie, le gare d’appalto truccate vanno tutte a braccetto.
Lucia Vastano
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