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Nov 11

Chiudiamo il documento entro il 20 novembre e incontriamoci per decidere l’agenda di Maipiù

Amici rilancio la mail che Gianni Fabbris, portavoce del Comitato Difendiamo le TerreJoniche (uno dei comitati afferenti la rete MaiPiù), ha inviato a tutti coloro che fanno parte della mailing list della Rete/ Moviento MaiPiù. L’appello che segue sottolinea l’urgenza, anche alla luce di quanto sta drammaticamente succedendo nei nostri territori, di chiudere il documento costitutivo della rete entro il 20 Novembre p.v. e definire l’agenda degli incontri. Invitando tutti alla responsabilità auguro la migliore delle giornate.

Katya Madio

Segue l’appello

Punto-esclamativoCare e cari,
le cronache degli ultimi giorni ci dicono quanto sia urgente la nascita di un movimento che con forza ponga alla politica, alle classi dirigenti ed ai cittadini l’urgenza di intervenire per prevenire e rispondere ai problemi aperti nelle comunità dai disastri idrogeologici.
Molti segnali ci dicono che i tempi sono maturi; fra questi due sopra tutti: la nascita di una serie di comitati locali e territoriali di cittadini che puntualmente sorgono intorno alle alluvioni che segnala la diffusa necessità dei cittadini di recuperare protagonismo e di assumere direttamente l’iniziativa di fronte all’inerzia della politica e i segnali che ci vengono dagli episodi di Genova e Massa Carrara di forti proteste contro il tentativo (che continua puntualmente e stancamente in barba a tutta la demagogia del nuovo che avanza) di rispondere con la retorica delle pacche sulla spalla a problemi fin troppo annunciati e che in realtà non si vogliono affrontare e risolvere.

Perché questo movimento si manifesti serve un salto organizzativo e “politico” della singola capacità dei comitati di stare sulle questioni; serve un movimento/rete nazionale che si nutra della forza del radicamento territoriale e della legittimazione che ci viene dalla spinta degli uomini e delle donne colpite dai disastri idrogeologici e che, contemporaneamente, apra una vertenza nazionale con il Governo e le Regioni e conduca una forte iniziativa di pressione nei confronti dell’opinione pubblica e dei media.
La Rete/ Movimento Maipiù nasce per questo ed a questo stiamo lavorando da oltre tre anni. Ora che abbiamo “incubato” questo progetto, sedimentato la discussione fra di noi, che ci siamo “odorati per capire chi siamo e cosa vogliamo”, dobbiamo partire davvero, compiendo i passi giusti.
Il documento costitutivo che abbiamo proposto in rete è il passo fondamentale che definisce la cornice strategica dentro cui compiamo il primo accordo fra di noi per avviare il percorso.
Ieri ho discusso con Cinzia Sciarra, del Comitato 11 Giugno di Sala Baganza, sugli obiettivi del documento e sul suo carattere “ambizioso” mentre “abbiamo bisogno di passi concreti subito”.
Ho detto a Cinzia e lo ripeto a me stesso: possiamo avviare un percorso cosi complicato che ha l’obiettivo di “costringere il Paese e le sue classi dirigenti a dare risposte a problemi che si fa finta di non vedere da 50 anni” senza essere ambiziosi?
Dalle nostre comunità sale un grido molto concreto: RISPOSTE PER UNA VITA DEGNA NELLE COMUNITÀ DEI FIUMI …. noi dobbiamo raccoglierlo avendo consapevolezza che solo con una iniziativa forte possiamo cambiare il corso di una storia che sembra bloccata e incrostata in un groviglio di incapacità/ malafede/ furbizie/ falsa coscienza/ responsabilità politica/ interessi speculativi/ malaffare.

Non ci saranno risposte alle singole comunità senza il cambio di un quadro generale che le impedisce.
Il Documento costitutivo ha un valore strategico, fissa la cornice dentro cui muoverci, la direzione da prendere per agire.

Nessuna azione, per quanto urgente sia e piccola sia, ha senso se non imbrocchi la via giusta.

Il Documento Fondativo fissa la direzione, i confini fra di noi per un accordo e parla all’esterno lanciando i messaggi che servono per legittimare lo sforzo e renderlo sensato.
Dice, in definitiva, alla società “svegliati!” e dice alla politica ed al governo: “siamo in campo per aprire tutti insieme la vertenza e lo facciamo perchè abbiamo proposte e rivendicazioni forti”.
Per questo è urgente chiudere il Documento Costitutivo e fissare il primo incontro nazionale fra quanti quel documento lo avranno sottoscritto.
Incontro che, credo, dovrà essere fatto al riparo dalle emergenze…non dovremo farlo in una situazione “alluvionata” dove saremo nella spinta delle emozioni delle emergenze ma che, invece, dovremo fare usando tutta la nostra “razionalità” e capacità di lavoro per fare scelte e decidere i passi organizzativi e l’agenda delle iniziative.
Se il Documento Fondativo è la cornice di principi che fissa la direzione strategica, abbiamo, del resto, bisogno di decidere i passi concreti su cui avviare le iniziative e articolare la tattica tenendo conto delle difficoltà, delle risorse, dei limiti in cui operiamo e di come potremo concretamente agire.

Per questo propongo:

– di decidere entro dieci giorni da oggi (quindi entro la sera del 20 novembre 2014) di chiudere la discussione sul documento fondativo;

– di iniziare a partire da oggi a raccogliere le adesioni al documento fondativo ed all’atto costitutivo di Maipiù (inviate mail a coordinamento@maipiu.eu o mandate in rete in questa lista le adesioni). Le adesioni, mano a mano che arrivano per mail (e dunque non semplicemente per telefonata o sentito dire), saranno pubblicate nella pagina delle adesioni che trovate nel sito maipiu.eu
Ricordo a tutti/e che nel documento costitutivo vi è una proposta precisa su chi può aderire e come, conseguentemente, si regola la partecipazione interna e il coordinamento delle attività;
– di aprire un’altra discussione fra di noi (oltre quella sul documento fondativo) che affronti il tema dell’agenda. Prima iniziativa dell’agenda di Maipiù è quella di fissare le modalità dell’incontro fondativo.

Ovviamente la discussione sull’agenda di Maipiù e sulla prima riunione costitutiva si fa fra quanti avranno dato l’adesione anche per evitare che discutiamo all’infinito in maniera confusa: è arrivato il momento di cambiare passo, con l’ambizione di una sfida alta e la concretezza delle responsabilità.

Gianni Fabbris

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